Sommergibili

Il sommergibile è per definizione un’imbarcazione atta alla navigazione in superficie e che all’occorrenza può immergersi, perdendo però manovrabilità e velocità.
Rispetto al sottomarino, il sommergibile dispone di limitate capacità in immersione e non è in grado di operare per periodi prolungati al di sotto della superficie dell’acqua. Per molti aspetti si ritiene quindi che il sommergibile rappresenti il predecessore dei più moderni sottomarini. Ciò nonostante, nell’uso comune i due termini sono frequentemente adoperati come sinonimi.
Sottomarini e sommergibili: la terminologia
Nel gergo tecnico i termini sottomarino e sommergibile individuano due differenti tipologie di unità.
La distinzione esiste anche in altre lingue: ad esempio in inglese ci sono i termini Submarine e Submersible, in tedesco U-Boot e Tauchboot. Va però detto che nella nomenclatura navale angloamericana si parla esclusivamente di “Submarine”, eventualmente abbreviato in “Sub”, mentre in quella tedesca di “U-Boot”, abbreviazione di “Unterseeboot”, non avendo gli altri termini alcun utilizzo in ambito nautico.
Tecnicamente il termine sommergibile si riferisce alle unità che hanno prestazioni in immersione (in particolare velocità e manovrabilità) inferiori rispetto a quelle in emersione: concepiti prevalentemente per l’impiego in superficie, mantengono la possibilità di immergersi all’occorrenza, per periodi di tempo limitati.
Invece, il termine sottomarino si riferisce alle unità progettate per navigare e combattere prevalentemente in immersione.
In termini ingegneristici, la differenza è nella diversa forma dello scafo, più “navale” per il primo e più affusolata e cilindrica(a “sigaro”) per il secondo e, soprattutto, nella diversa percentuale di riserva di spinta, relativamente alta per un sommergibile (intorno al 30-35%), piuttosto esigua per un sottomarino (circa il 10-15%).
Alla categoria dei sommergibili appartengono quasi tutte le unità progettate fino alla fine della seconda guerra mondiale, quasi sempre dotate di armamento cannoniero sul ponte per poter ingaggiare a cannonate le unità mercantili disarmate o leggermente armate, risparmiando così i preziosi siluri. Se pure sia difficile stabilire quale sia stato il progetto che permise il salto di qualità dal sommergibile al sottomarino, si ritiene che lo spartiacque tra sommergibili e sottomarini sia rappresentato dagli U-Boot Tipo XXI del 1944-45 (ma già la Classe R britannica della prima guerra mondiale presentava una velocità in immersione superiore a quella in superficie). Tuttavia spesso i termini sommergibile e sottomarini sono usati genericamente, come sinonimi, come testimonia lo stesso sito della Marina Militare  oppure si attribuisce la definizione di sottomarino ai soli battelli a propulsione nucleare.

 

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